Arriva “Parlamento Solving”: la consulenza parlamentare competente e al femminile 0


La consulenza parlamentare ha un futuro in Italia? Sappiamo che è già molto complicato far distinguere fra il classico “portaborse” amico-cugino-parente e la figura professionale del consulente politico.
Per questo siamo molto contenti quando nascono nuove iniziative che tendono a professionalizzare la figure relative alla consulenza parlamentare.

È per questo che oggi vogliamo parlarvi di Parlamento Solving. Un’iniziativa tutta al femminile che si propone nel “mercato” della consulenza parlamentare. Abbiamo deciso di fare qualche domanda per capire di più e conoscere e far conoscere meglio questa “nuova impresa”.

Fantapolitico.it è nato anche con questa aspirazione: parlare e far parlare della comunicazione politica in Italia, così abbiamo chiesto alle protagoniste di Parlamento Solving di parlare della loro creatura.

Buona lettura.

Allora andiamo subito alle presentazioni. Nome cognome e Ruolo.

Silvia De Marchi, mi occuperò di comunicazione e dell’organizzazione di incontri, eventi, conferenze stampa

Valentina Tonti, mi occuperò prevalentemente di legislativo.

Giulia Loffredi, le mie competenze sono trasversali per cui mi occuperò un po’ di tutto con un’attenzione particolare all’analisi strategica e alla visione di insieme.

Chi mi racconta come è nata l’idea?

L’idea nasce da anni di esperienza come collaboratrici parlamentari; abbiamo notato infatti che il parlamentare ha bisogno di più figure, ciascuna con competenze specifiche, per fare bene il suo lavoro. L’attività legislativa per essere incisiva richiede, oggi più che mai, la capacità di tenere insieme l’analisi della complessità con la tempestività dell’azione politica e la necessità di agire in modo strategico. E se hai scritto una buona proposta di legge, ma non sai comunicare con efficacia il tuo lavoro ai tuoi elettori o non riesci a coinvolgere gli interlocutori giusti, hai ottenuto solo metà del risultato.

Noi abbiamo pensato invece di mettere sul mercato un team di persone competenti, ognuno nel suo specifico ambito, per ottimizzare e potenziare l’attività parlamentare. Sarà come avere un collaboratore in gamba per ogni ambito specifico della complessa attività parlamentare.

Parlamento Solving vuole anche rispondere all’esigenza di flessibilità del lavoro parlamentare, mettendo a disposizione dell’eletto uno staff di professioniste che lavora per progetti, e quindi “a chiamata”.

Ph. Isabella Borrelli

Ma soprattutto: chi ve lo fa fare? Perché?

Intanto siamo delle appassionate di politica e abbiamo il pallino delle cose fatte bene, con cura… perciò crediamo di essere più utili se ciascuna di noi può lavorare nel settore che più le è affine.

L’idea è anche proporre una concezione nuova del nostro lavoro; non “portaborse” legate al destino del politico di riferimento, ma professionisti affidabili e specializzati.

Non vi sfuggirà poi che siamo tre donne. Questa cosa ci piace molto. Vogliamo infatti sfatare il mito che la consulenza parlamentare sia appannaggio esclusivo degli uomini.

Cosa fate, quali servizi offrite?

I tre ambiti principali sono: legislativo, comunicazione, organizzazione.

Quindi elaboriamo proposte di legge, curiamo la redazione di emendamenti, ordini del giorno, interrogazioni e interpellanze. Monitoriamo l’iter dei provvedimenti di interesse nel loro passaggio in Commissione e in quello in Aula. Svolgiamo attività di ricerca, di documentazione e di approfondimento.
Curiamo la rassegna stampa, la redazione e l’invio dei comunicati, gestiamo le relazioni con giornalisti, prepariamo la partecipazione a dibattiti e talk show. Raccontiamo l’attività quotidiana sui social network, scriviamo discorsi, articoli e interventi. Strutturiamo la segreteria, organizziamo incontri, conferenze stampa, convegni, eventi e missioni.

Cerchiamo insomma di rispondere a tutte le esigenze legate all’attività parlamentare, che abbiamo osservato da vicino in questi anni.

C’è futuro secondo voi nella professionalizzazione dei servizi per la politica in Italia?

Beh, noi lo speriamo vivamente! Magari ci risentiamo tra qualche tempo per rispondere a questa domanda… 🙂

Comunque c’è un’attenzione maggiore da parte dell’elettorato, cioè i cittadini, i quali, anche grazie ai social network che consentono un monitoraggio più accurato della politica nazionale, sono in grado di distinguere i politici che lavorano tanto e bene da quelli che producono poco. E questi ultimi, di solito, sono bocciati.Anche per questo è importante porre attenzione alla qualità del proprio lavoro.

Vorrei chiudere chiedendovi la vostra ambizione più grande. Su, sentiamo.

La cosa più bella, per chi ha l’onore, come noi, di lavorare dentro le Istituzioni è di contribuire, almeno in parte, al miglioramento della cosa pubblica. Attraverso un’attività legislativa fatta bene e a una buona comunicazione del proprio lavoro, per tentare di sanare la frattura che c’è tra paese reale e politici.

Crediamo nella buona politica, quella dei progetti e dei “pensieri lunghi”, quella politica lì avrà sempre gambe e, se vorrà, noi possiamo prestarle le nostre braccia!

Vi lasciamo segnalando nuovamente il loro sito, che vi invitiamo a visitare: Parlamento Solving

Le bellissime foto scattate alle ideatrici di Parlamento Solving sono di Isabella Borrelli.


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