Rosatellum, tre fattori per non incappare nel flop dell’atleta. 0


Ci sono tre fattori nel Rosatellum che potrebbero rivelarsi fatali alla resa dei conti:

  1. La formula elettorale
  2. Il disegno dei collegi
  3. Le quote rosa

Ti spiego perché ti suggerisco di tenerne conto nella tua strategia di comunicazione in campagna elettorale.

Le campagne elettorali, si sa, sono stressanti. Gli psicoterapeuti paragonano la preparazione del candidato a quella di un atleta per una finale olimpica o di campionato del mondo (è un tasto dolente, lo so, ma pertinente proprio per questo). Comporta la necessità di attingere a ogni più recondita energia disponibile, non solo fisica, ma anche economica, sociale, motivazionale, relazionale, psichica e personale.
Ecco. Pensa di arrivare al rush finale, dopo aver accumulato decine di notti insonni, consumato corde vocali, orecchie, suole, palmi delle mani, colli di camicia e di non riuscire a raggiungere il risultato per un soffio.
Frustrante?
Quel flop potrebbe essere stato scatenato da un solo fattore contenuto nel Rosatellum, magari, di cui non hai tenuto conto.

Per questo ti invito a tenere sott’occhio, prima che sia troppo tardi, tre punti cruciali dell’attuale legge elettorale che possono influenzare significativamente la riuscita della tua campagna politica.

1. LA FORMULA ELETTORALE

Il Rosatellum bis ha introdotto la formula elettorale mista: per due terzi proporzionale e per un terzo maggioritaria.
Due terzi dei senatori e dei deputati saranno eletti con formula proporzionale, all’interno di un listino bloccato presentato da ciascun partito.
Un terzo sarà eletto, in ciascun collegio uninominale, secondo il sistema first past the post, ossia vince chi prende più voti.
Ma questo lo sai già.
Quello che conta adesso è che tu organizzi la tua strategia su misura e con consapevolezza, a seconda che tu sia candidato in un listino, e dunque concorrente alla quota proporzionale, o in un collegio uninominale, e dunque concorrente alla quota maggioritaria.

Primo caso: Sei candidato in un listino proporzionale bloccato.

Fai parte di una lista di nomi che ha redatto il tuo partito, all’interno della quale i seggi vengono distribuiti in proporzione ai voti ottenuti, iniziando dal primo della lista.

È un sistema che protegge in un certo senso quei candidati che non hanno un grande bacino personale di sostenitori. I primi nomi hanno molte più probabilità di essere eletti, rispetto agli ultimi.

Il tuo obbiettivo: Attrarre voti in modo da portare in Parlamento più candidati possibili iscritti nel listino.

Consiglio I: Punta sulla squadra. La lista rappresenta il tuo movimento politico, che ha un programma definito e dei messaggi chiari. Tu ne sei parte. Condividi e diffondi quei messaggi per raggiungere l’elettorato.

Consiglio II: Coltiva il tuo personale bacino di voti. Il Rosatellum ha introdotto una novità rispetto al passato, che può aiutarti nel caso tu abbia un nome forte sul territorio: i collegi plurinominali saranno piccoli.
Anche se non hai una buona posizione nel listino fungerai da traino per il partito e (di conseguenza) anche per te.

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_elettorale_italiana_del_2017
Ecco come si presenta la scheda elettorale delle prossime elezioni politiche (fonte qui)

Secondo caso: Sei candidato in un collegio uninominale, con formula maggioritaria.

La differenza sostanziale con la formula proporzionale è che la quota maggioritaria impone una base di voti consistente sul territorio in cui ci si candida. E dunque un consenso personale radicato.
Gli elettori sceglieranno autonomamente di scrivere sulla scheda il nome del candidato che preferiscono. Voto che andrà certamente anche al partito che lo sostiene e, in caso di coalizione, sarà suddiviso tra i partiti che la compongono.

Il vincitore sarà semplicemente colui che, tra i votati nello stesso collegio uninominale, avrà preso più voti.

Il tuo obbiettivo: Il tuo nome deve essere barrato sulla maggior parte delle schede elettorali. Almeno su una in più rispetto agli altri candidati.

Consiglio: se ti candidi in un collegio in cui non sei conosciuto dovrai lavorare molto per lasciare il segno. Il tuo nome deve restare scolpito nell’elettore che dovrà ricordarlo nell’urna. Il destino è nelle tue mani. Qui non c’è il listino paracadute. Valuta gli obbiettivi raggiungibili, studia il territorio e i messaggi più efficaci per raggiungere gli elettori. Senza mai dimenticare l’appartenenza al partito, ça va sans dire.

2. IL DISEGNO DEL TERRITORIO: CIRCOSCRIZIONI E COLLEGI

Nella formula maggioritaria il Constituency design, ossia il disegno delle circoscrizioni (o dei collegi), è fondamentale.

Basti pensare ad un candidato forte su un ampio territorio che viene spaccato dai confini del collegio uninominale. Dovrà fare a meno dei voti che restano al di fuori del collegi in cui è candidato. E dunque partire da un bacino di voti che non corrisponde a quelli che in realtà ha.
Guarda in questo semplice esempio quanto può essere determinante il disegno delle circoscrizioni.

Nelle due circoscrizioni è chiara l’assegnazione dei seggi con formula maggioritaria

 

Gli stessi collegi ripartiti in tre circoscrizioni danno un risultato diverso

 

Nella formula proporzionale l’ampiezza di un collegio plurinominale incide sulla proporzionalità nella distribuzione dei seggi.

Più è ridotto il collegio più si riduce il tasso di proporzionalità. Ciò vuol dire che i piccoli partiti hanno più possibilità di ottenere seggi (fermo restando la soglia minima di accesso al Parlamento: del 3% per le liste, 10% per le coalizioni).
Occhio dunque al rapporto tra l’ampiezza della tua circoscrizione e la proporzionalità del tuo listino.

Consiglio: Studia la suddivisione dei collegi e analizza le possibili conseguenze rispetto al tuo contesto e alla base di voti da cui parti.

3. LE QUOTE ROSA

Ciascuno dei due sessi non può rappresentare più del 60% dei candidati di un listino bloccato e ciascuno dei due sessi non può rappresentare più del 60% dei capilista nei listini di un singolo partito.

Consiglio: Chiediti come sono distribuite le candidature nel tuo collegio. Non sottovalutare le quote rosa stabilite dal Rosatellum. Occhio ai concorrenti per la quota maggioritaria. E ai colleghi di listino per la quota proporzionale.


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