“Governare e comunicare. Il potere al tempo dei social” [Report + video] 0


Un breve report, a cui alleghiamo la registrazione video, tenutasi ieri alla Camera.

“Come è mutato l’apparato comunicativo durante le campagne elettorali negli ultimi anni?” questa la domanda che Alessandra Sardoni, giornalista La7, pone agli oratori che stanno partecipando all’evento “Governare e comunicare. Il potere al tempo dei social” tenutosi alla Camera a cui hanno partecipato l’ On. Antonio Palmieri, storica voce di Forza Italia, Filippo Ceccarelli da “La Repubblica”, l’autore di “Le campagne elettorali in Italia” Prof. Edoardo Novelli, l’illustre sociologo Paolo Mancini e lo spin doctor leghista Luca Morisi.

È chiaro a tutti coloro che hanno vissuto il periodo politico precedente al 1994 che il sistema comunicativo di oggi si possa definire “ibrido”, usando le parole di Mancini, in quanto alcuni paradigmi dell’apparato politico sono profondamente mutati: pensiamo al rapporto leader-cittadino che ha accorciato le distanze scavalcando i partiti oppure all’affermazione del modello M.O.P (Market Oriented Party) in cui sono i temi i principali aggregatori del consenso nelle cosiddette eco-chamber.

Chi più del Responsabile Comunicazioni di Matteo Salvini può affermare di cavalcare l’onda di questo cambiamento? Luca Morisi ci svela la chiave di volta del successo del leader leghista: la tecnica TRT (Tv – Rete – Territorio). Infatti, con un’ onnipresenza su tutte e tre aree contemporaneamente, Morini afferma di aver avuto di fronte una macchina comunicativa che ha prodotto risultati (non necessariamente consenso) sfiorati solo dal Matteo Renzi pre-referendum. L’abilità di Salvini è stata individuare dei macro-temi, ad esempio l’immigrazione, con sfaccettature che toccano la vita di tutti gli italiani.

Ma il leader del Carroccio, secondo Antonio Palmieri, ha trovato una buon trampolino di lancio solo grazie al lavoro mediatico eseguito da Silvio Berlusconi dal 1994 agli ultimi anni che ha steso le basi. È indiscutibile che Il Cavaliere sia entrato nelle case degli italiani come nessuno, prima e dopo di lui, ci sia riuscito mai. Tuttavia Palmieri riconosce che il limite di Forza Italia sia stato smettere di comunicare in prima persona mentre erano al Governo, lusso concedibile invece se si è all’opposizione. Un esempio è il sito web forzasilvio.it, chiuso ormai da tre anni.

A questo punto è lecito chiedersi quali siano le conseguenze negative, sul lungo periodo, dell’avvicinamento del leader al cittadino. Ceccarelli è molto chiaro a riguardo: scetticismo e beffeggiamento che partono dal basso trovano la cassa di risonanza nei social network. Edoardo Novelli approfondisce sostenendo che la velocità del vento politico non giova alla credibilità delle istituzioni e lo stiamo vedendo col susseguirsi di Monti, Letta, Renzi e Gentiloni fino ad arrivare al Fico-Conte flash.

Ormai il ragionamento berlusconiano “bene o male, l’importante è che se ne parli” non aderisce più al bacino elettorale di oggi abituato alla velocità. Ciò che funziona è il confezionamento di messaggi, a volte ancora più importante dei messaggi stessi e, in un mondo politico che viaggia in questo modo, rimanere senza parole è un limite molto grande.


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